Filed under: dischi | Tag: cloud nothings, james blake, ostalgia, punk, quarantena, vent'anni, venti anni
cloud nothings – cloud nothings
avere vent’anni significa conoscere solo qui e ora, significa avere solo una velocità, che è quella dell’urgenza e di esserci sempre. tutto nasce nelle quattro mura della cameretta, dall’angolo di mondo che è concesso, fatto di ansie piccola ma da estroiettare (cit) comunque. l’unico modo sono quattro accordi e la strafottenza.
james blake – james blake
avere vent’anni è tutta la timidezza e l’inadeguatezza propria del crescere. che si esprime in abbozzi di ricerca interiore naif. poesie scritte sul quaderno, telefonate interminabili, malinconici sguardi dalla finestra. oppure, se si ha il fisico adatto, nel più bel disco dubstep possibile oggi. che non è solo dubstep: è l’incontro tra il nero dei bassi che vibrano e il bianco del piano e della voce da bambino di james. tutto è controllato ma, allo stesso tempo, tutto è carico dell’inquietudine propria del passaggio.
bonus track
lacrime di commozione e tenerezza. la nostalgia per un sogno che non può esserci stato. vissuto.
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