Opinioni futili per ascoltatori inesperti


dischi dell’anno 2010: classifica

massimo volume – cattive abitudini ritrovarci qui, di fronte alle nostre parole. il tempo fermato, nuove storie, nuove persone. parla a chiunque abbia la coscienza di ascoltarsi.

third eye foundation – the dark l’esperienza da solista disperato è servita. post tutto, un monolite nero di cupezza, radicale.

baustelle – i mistici dell’occidente cercando di sopportare l’aria da dandy del cazzo di bianconi e gli urletti delle ragazzine ai concerti (una cosa che non avevo mai visto ad un concerto dove ero per scelta) resta il racconto, carico e malinconico quanto basta, del pensiero (e delle miserie) del decennio (nero) italiano.

arcade fire – the suburbs sono la cosa rock più grande attualmente in circolazione. e si capisce perchè: su un’architettura perfettamente pop creano strati e disegni sonori strabordanti. ma nella loro pomposità (che, a dire il vero, in questo ultimo cd è limitata) rimangono perfettamente riconoscibili, coerenti e intimamente pop (significa che sanno scrivere canzoni, che sanno scrivere ritornelli e che quando passano alla radio li riconosci e ti fermi).

the national – high violet per prima cosa la fenomenale voce di berninger, poi la faccia dello stesso che piace tanto alle mamme, infine il suono nostalgico che ha fatto vincere obama. retorica, buoni sentimenti e qualità. un disco emozionante.

deerhunter – halcyon digest è necessario, periodicamente, dare un significato alla categoria indie-rock. l’etichetta discografica è giusta, il suono anche, con concessioni da operetta pop.

kanye west – my beautiful dark twisted fantasy quando il re parla noi sudditi ascoltiamo. riscrivere un genere che ha la storia dell’hip-hop non è da tutti. kanye ha scelto l’unica rilettura possibile, profondamente urbana e contaminata con tutto quello che aveva intorno.

the sword – warp riders sanno perfettamente che tutto, nel metal, è già stato detto dai black sabbath. basta metterci il carico di una lieve atmosfera anni 70 e un concept da romanzetto urania. il perfetto disco da nerd (nonchè il disco metal -sangue, rabbia, impatto e quelle cose lì, non cavalieri e cazzate- migliore del 2010). anche se credo che i nerd ascoltino non so quale merda. forse gli slipknot.

sleigh bells – treats il rumore e l’impatto. e la voce, da teenager pop, di alexis krauss. non serve essere puliti e levigati per fare grandi canzoni pop ed avere l’impeto noise del post hardcore.

black mountain – wilderness heart tra il deserto, gli ovvi black sabbath, i jefferson airplane e david bowie. il miglior disco del 2010. perchè fatto esclusivamente di grandi canzoni. non è poco, anzi è tutto.